Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
Chi non ha mai discusso con la propria coscienza, non sa cosa significhi essere folli.
Chi non ha mai discusso con la propria coscienza, non sa cosa significhi essere folli.
Adoro quelle persone che conoscono il senso della “distanza”, mai troppo vicine, mai troppo lontane, sempre al tuo fianco pronte ad esserci.
Si da ragazzino pure io credevo nella favola dell’amore, quello dove non conta come sei ma cosa sei, non contano soldi, bellezza, ma conta sentimenti e valori. Poi cresci ed ecco che il mondo che ti ritrovi di fronte è un po’ diverso, ti rendi conto che come sei conta e come, che spesso i soldi fanno da cupido, e che i valori passano spesso in secondo piano. Beh, onesto fino alla fine perché prima di far parte di questo mondo perferisco stare solo.
Se la gente non ti crede non puoi annullarti per questo. Puoi starci male, è giusto. Puoi piangere e a tratti maledire. Arrabbiarti ed abusare delle parole. Ma devi ritrovarti. Imparare a dire “Mi rassegno” e voltare pagina. Chi non ti crede è perché non ti ha mai “ascoltato dentro”.
L’umanità è misurata dal tempo, il nostro cuore è come l’orologio che scandisce a ritmo lento la nostra vita. Animiamo i nostri giorni con sogni e speranze, in modo che il presente sia per il futuro una gratificazione.
Possiamo essere molto, molto stupidi. Tipo continuare a guardare il giardino del vicino che ci sembra sempre più verde del nostro, anche se non lo è, anche se è una sterpaglia… per poi perdere il nostro bellissimo, preziosissimo giardino, troppo impegnati a sentirci insoddisfatti per poterne godere.
Sentirmi dire quello che devo o non devo fare è una cosa che non tollero. Io un cervello per ragionare ce l’ho.