Antonio Rega – Stati d’Animo
Ognuno di noi porta lividi al cuore nell’oscurità del silenzio.
Ognuno di noi porta lividi al cuore nell’oscurità del silenzio.
Il tempo trascorso della nostra vita è soprattutto uno stato d’animo e come tale non è ri-vissuto secondo la stessa unità di misura . A ciascuno il suo personale flusso interiore e così quel che ad uno sembra lontano un secolo all’altro pare solo ieri.
La mia è quel tipo di insicurezza di chi è stato ferito, una volta, due e anche tre dalla stessa persona. Quell’insicurezza che fa uscir fuori soltanto il peggio di te. Quella che non riesce a farti dire un complimento al ragazzo che ti piace, quell’insicurezza che ti porta sempre a dire “no vabbè, poi magari posso disturbare” e a quel punto non chiami, non scrivi a nessuno. Quasi come se io stessi sempre un gradino sotto rispetto a tutti gli altri. Quella che ad ogni complimento ricevuto dici “ma chi, io? No guarda stai sbagliando”, come se io non meritassi mai niente. Sono soltanto un accumulo di tante piccole insicurezze da formare un groviglio di acidità. Ma quando si è così, come me, come si fa a piacersi? Come si fa ad apprezzarsi, a dirsi “io valgo”?
Mi manca veder quel dolce tuo sorriso che per il mio sguardo attento mi illumina le giornate ma, ancor di più, mi manca sentire la fragranza del tuo profumo, che riconoscerei anche in lontananza, poiché esso mi inebria l’anima ed il cuore.
Sarebbe bello, non dover più fare domande tipo “perché succede questo, perché proprio a me?” Ma non ci sono spiegazioni, non tutto si può capire. La vita bella o brutta che sia merita comunque di essere vissuta. È una “fortuna” quella che ci è stata regalata, guardiamoci intorno e impariamo a lamentarci di meno, ad apprezzare le “piccole cose” del nostro quotidiano, viviamo le nostre emozioni, raccontiamo, ascoltiamo, conosciamo e amiamo perché non si è mai abbastanza sazi di amore… sarebbe bello!
L’ansia non ci sottrae il dolore di domani, ma ci priva della felicità di oggi.
Si destabilizza un amore “forse vero” quando la sua monotonia va oltre l’eccesso.