Alexandre Cuissardes – Stati d’Animo
La fragilità degli altri la vediamo, la nostra la sentiamo.
La fragilità degli altri la vediamo, la nostra la sentiamo.
A quel primo appuntamento mi accompagnava un biglietto,”comunque finisca la serata, grazie per l’invito”,e quella serata durò quasi 5 anni,ci fu ciò che avvenne,nel bene e nel male,poi la fine.Inconsueto mestiere il mio,tenerti per mano lungo un tunnel che partiva da quel punto oscuro della tua vita e farti strada verso la via di fuga o il punto di nuova partenza.Usciti all’aria non ti sei voltata,ti ho lasciato la mano,si era sciolta la catena delle 5 dita,hai camminato da sola,il dietro le spalle mi aspettava,tornavo nel buio ma il percorso di ritorno al nulla non sarebbe durato 5 anni ma l’intera vita e nessuno mi avrebbe guidato spinto o trattenuto,continuo a camminare col fiato grosso per il lavoro fatto ed il ricordo di un importante nulla.
Tra le lacrime della rabbia mi son trovato, una rabbia personale, per aver espresso una cosa male. Una rivelazione che non proveniva dal mio cuore, ma dal malessere, della quotidiana insoddisfazione che continua a marcirmi dentro come un cancro. Vorrei fermarmi meno sulle parole, e passare più spesso all’azione, sentendomi molto meno coglione. Passando ai fatti, che non vengon fraintesi, provocando così, terribili malintesi. Ti amo e tu lo sai, e vorrei poterti così mostrare, trasmettendoti il calore, di questo mio impossibile amore.
Ci sono due tipi di cecità: quella degli occhi e quella del cuore.
Ci sono gesti che solo chi sa guardare potrà comprendere. Ci sono parole che solo chi sa ascoltare potrà dargli il giusto valore.
La pace comincia quando il pensiero azzittisce.
Se ad esser buoni a volte si viene trattati da fessi, in alcuni casi meglio essere un po’ bastardi!