Marghy Ferrara – Stati d’Animo
Ho bisogno di star sola per ricordare come si vola.
Ho bisogno di star sola per ricordare come si vola.
Avvolto dai miei silenzi, dove la parola è il respiro della mia anima, dove la solitudine attraversa i cancelli del mio cuore quando tu non sei con me, ricordi che attraversano la mia mente e che si oscura ad ogni passo quei passi dove tu piano piano sei andata via senza nemmeno toccarmi la mano. Rimango qui in silenzio tra la notte a guardare le stelle, e ha pensare quei momenti dove le nostre bocche e i nostri cuori si amavano in un tempo ormai morto dentro l’anima mia.
Vorrei essere l’universo, e annegare nella consapevolezza di me stesso.
Stefan era pallido, gli occhi verdi ardevano minacciosi e pieni di rabbia ma c’era in lui una sorta di dignità, di purezza, somigliava a un angelo severo scolpito nel duro marmo.
Quando si alza il sole solo, mi risplende un buio lucente sulla lama dei contrasti interiori e gli occhi mi sono inabili alla luce e camminerei sulle braccia per aver l’illusione di vedere dritte le mie visioni sconnesse, poi, avanzerei prendendo una storta sul polso e gravandomi sull’altro in quel disequilibrio che mi accompagna.
Fu una doccia fredda. […] Non volevo sprofondare dentro me. La voce di quel bisogno cominciava a essere troppo forte.
Scruto i suoi occhi. La mia mente sta già accettando una verità che il mio cuore preferirebbe respingere.