Patrizia Luzi – Stati d’Animo
Quando arrivo al punto di non ritorno dell’indifferenza, vuol dire che ho raggiunto la saturazione e che nulla più può scalfirmi, anzi, tutto mi scivola addosso.
Quando arrivo al punto di non ritorno dell’indifferenza, vuol dire che ho raggiunto la saturazione e che nulla più può scalfirmi, anzi, tutto mi scivola addosso.
Arrivi a sentire il cuore che non ti calza più, come un vecchio abito fuori moda e consunto, i cui strappi son stati ricuciti già troppe volte. Ma lo indossi lo stesso, che il cuore non si cambia, e l’anima nemmeno,anche se, riponendo male la fiducia, te la ritrovi poi sgualcita… e ci saran tanti strappi da cucire e pieghe da lisciare che te ne scorderai, altri ancora di cui non ti libererai mai.
È importante ricordarsi di ricordare di non dimenticarmi.
Lascio pezzi d’anima sparsi qua e là. Da sempre. Seriamente, è ora che impari a cucire.
Non sbaglio quando credo in qualcosa, quando per me amare ed esserci è fondamentale. Non sbaglio quando sono me stessa anche negli errori. Non sbaglio quando sento le cose, quando so già la fine e capisco già dietro i silenzi cosa si cela. Io non sbaglio ad essere tra quelle persone che da se sente che è giusto dare, che piange se poi sbaglia e da alla persona sbagliata e toglie a chi non merita più niente.
Che gioia, figlio mio. Ho sessantasei anni e questo grande viaggio della mia vita è arrivato alla fine. Sono al capolinea. Ma ci sono senza alcuna tristezza, anzi, quasi con un po’ di divertimento.
Il sentirsi perfetti, esigendo la perfezione, rende ciechi dei propri limiti e dell’oltre da raggiungere insieme con umiltà.