Antonella Frida – Stati d’Animo
Che ne sai tu della mia notte, del mio cuscino imbottito di sogni, dei miei occhi spalancati a catturarne altri.
Che ne sai tu della mia notte, del mio cuscino imbottito di sogni, dei miei occhi spalancati a catturarne altri.
Detesto tutte le forme di “vanitosità”. Detesto tutti quelli che privi di sentimento giocano con quello degli altri! Detesto chi non capisce che per essere rispettati si deve rispettare.
Mi odio. Mi odio perché sono il tipo di persona che non riesce a tirar fuori le solite frasi dolci. Non a voce. Ci provo pure a farle uscire, tra me e me penso “adesso glielo dico un – mi manchi”. Ma come se in quel momento, come un nodo stretto, mi andasse via la voce. Non sono portata per i “ti amo” urlati, per i “abbracciami” richiesti. Sono più la ragazza di un “vaffanculo”, di un “ti odio”, di “non li voglio i tuoi baci”, seguiti da sorrisi, da abbracci silenziosi. Mi odio perché sono così chiusa, barricata in me stessa, mix di paure e incertezze da portare una corazza, chiamata “acidità”.
Ci sono sguardi che dicono tutto… e parole che non esprimono nulla.
Sono abituata a tenere tutto sotto controllo a parte le mie emozioni, quelle non ci riesco proprio, però mi piace.
Ti è mai capitato di guardare il vuoto, e in quel vuoto ti accorgi che c’è dentro tutto?
“Non sono arrabbiata perché non sono riuscita a dare il massimo. Sono arrabbiata perché il massimo l’ho dato. E non è stato sufficiente. Sono delusa. Perché il mio” dare il meglio “sembra non bastare mai. Non dare soddisfazioni. E sono stanca. Stanca di non riuscire a raggiungere niente. Stanca di continuare a partecipare senza vincere mai.”