Daniele Tartaglione – Stati d’Animo
Non indossare tutto te stesso per le aspettative della gente. Fai come loro: indossa la loro stessa faccia, quella che gli fa più comodo. Se non gli starà bene capirai che non stanno bene nemmeno con loro stessi.
Non indossare tutto te stesso per le aspettative della gente. Fai come loro: indossa la loro stessa faccia, quella che gli fa più comodo. Se non gli starà bene capirai che non stanno bene nemmeno con loro stessi.
Ho sempre paura quando sono tutti d’accordo. I peggiori crimini nella storia dell’umanità furono commessi quando erano tutti d’accordo.
Mi sembrava di appartenere alla schiera dei persi, un girone d’inferno non contemplato, ma non solo mio. I persi, che non riescono a trattenere nulla perché tutto si scioglie loro tra le mani, che non possono scommettere nella vita, né su loro stessi, perché perderebbero inesorabili. I persi, che le cose belle le vivono per un attimo e poi le perdono perché finisce il tempo, che combattono fieri per una causa in cui credono e poi tutto svanisce nella causa che muore. I persi, che non riescono a mantenere neanche il buonumore perché il sorriso si spegne su un viso che non rivedranno più, che non lo possono custodire un amore, perché l’amore squarcia loro il cuore e scappa da quel varco. E a me dentro al cuore non era rimasto più nulla.
Ogni volta che la sventura tenta di prendere il sopravvento è lì che il mio cuore entra in gioco ricordando i suoi molteplici battiti che mi hanno fatto sognare, le dolci emozioni che lo hanno fatto battere ancora più forte, i mille tramonti che ho visto pensando a te, dolce amore, e ai mille che vedrò nel continuare a… cercarlo finché il mio cuore batterà ancora.
E la sera arriva e chi ha un po’ di coscienza mette sul piatto della bilancia il suo giorno per intero; a volte, crollo ancor prima perché la coscienza, anche se più pesante, sembra essere più leggera della stanchezza e già il mattino seguente, per fortuna o per semplice rintontimento, è amnesia. Ma quando la notte ce la faccio, mi ritaglio questo spazio e parlo sola, comunque col tetto e penso: fortuna poter contare in un tetto sulla testa e mi giro dall’altra parte più serena!
È difficile far parlare il cuore, lasciare libere le emozioni e chiudere la bocca alla realtà. Tanto difficile. Ma ancora più difficile è inseguire un sogno che sa renderci “felici”.
“Ti va di parlare un po’? Se ti va io mi siedo qui e ti ascolto”. Parole che non si usano praticamente più. Era bello guardare negli occhi qualcuno e vedersi rispecchiati dentro essi. Sentirsi capiti e accuditi da quello sguardo. Era bello quando non era solo la bocca a muoversi ma anche le emozioni, il cuore e la volontà. Era bello quando non erano solo le parole le uniche cose che sentivi, ma sentivi anche la protezione, la dolcezza di un gesto e la certezza di non esser solo mai.