Francesca Alleva – Stati d’Animo
Non toglietemi la mia solitudine, è l’unico modo che ho per innamorarmi. Sempre.
Non toglietemi la mia solitudine, è l’unico modo che ho per innamorarmi. Sempre.
Il caffè caldo della mattina m’invade i sensi, mentre pochi raggi di sole attraversano le imposte a malapena socchiuse, un leggiadro soffio di vento mi accarezza il viso ed assopisce la malinconia e solitudine, madri dell’ombra nera ancora viva. Ora non è più così, il silenzio coltiva l’anima mia come l’erba fresca nutre il gregge.
Non credo a nulla, ma mi lascio trasportare dalle mie sensazioni. Sono il mio “credo” per eccellenza.
Solo perché il mio involucro è intero non vuol dire che dentro non sia a pezzi.
Se ciò che si dice di noi non ci tocca in alcun modo, perché logorarci in imprese subordinate comunque all’approvazione altrui?
Ho scritto parole che nessuno leggerà mai. Ho versato lacrime che chi le ha fatte scendere non le ha mai asciugate. Ho difeso la mia dignità con la forza di un leone. Ho giocato il cuore e l’anima senza ricevere niente. Ho chiamato “Amico” chi non lo era e ho ascoltato “Ti amo” che non erano sentiti. Poi, mi fermo un attimo e penso che anche tutto questo mi è servito. Mi è servito a capire chi sono, cosa voglio e ad essere più forte e meno stupido/a!
Scavo l’acqua con le mani e saluto il mondo con i piedi. Mi abisso in un non luogo dove non esiste ombra perché i raggi del sole, come fiamme di candele al vento, si spengono ad ogni soffio d’onda. I miei capelli sono sciame di lascivi serpenti, estroflessioni di rami di fumanti salici piangenti che si dissolvono in un silenzio compatto.