Carla Compierchio – Stati d’Animo
Non è solo la voce che parla. Lo fanno anche gli occhi, i gesti e soprattutto le attenzioni.
Non è solo la voce che parla. Lo fanno anche gli occhi, i gesti e soprattutto le attenzioni.
Certe sere non mancano i baci o gli amplessi, manca l’accartocciarsi tra le braccia dell’altro, come un fragile foglio di carta. Stare lì ed avere l’impressione che nessuna folata di vento possa portarti via.
Non mi sento unica, non mi sento speciale, non mi sento nemmeno preziosa, mi sento semplicemente me stessa, con i miei sbalzi d’umore, con la mia voglia di cercare sempre il bello delle cose, con le mie lacrime e i miei dolori nascosti da un sorriso, con la voglia di abbracciare quando incontro un amica, con i miei silenzi quando mi sento triste, con la mia autoironia per non prendermi sul serio, con la mia passione di leggere e scrivere e di amare le rose, con la tenerezza di pregare quando vedo qualcuno in difficoltà, con la pazzia di condividere i miei momenti buffi, con la certezza che nessuno è come me, perché Dio ci ha fatto unici ai suoi occhi, inimitabili, noi stessi!
La vera intimità non sta nel mettersi fisicamente a nudo in un letto. Ma nel mettersi a nudo con l’anima; occhi negli occhi.
Chiuso in un guscio marino, resta impetuoso, il mio cuore a spasso!
“Che cos’è questa cosa?””Non è una cosa – vola. È un aeroplano. È il mio aeroplano”.Ero molto fiero di fargli sapere che volavo…
Forse, si aspettava quella goccia, proprio quella, per far traboccare un vaso già da tempo ricolmo, uno dei due lo aspettava certamente, mentre l’altro, ignaro ed innamorato, continuava a versarci dentro l’amore liquido perché continuasse a distillare le promesse scambiate ed il primo già le dimenticava bevendo da un’altra anfora.