Alessandro Bon – Stati d’Animo
Le distanze diventano davvero abissali quando le parole di una persona servono solo a ferire l’altra, anche senza che sia la sua intenzione.
Le distanze diventano davvero abissali quando le parole di una persona servono solo a ferire l’altra, anche senza che sia la sua intenzione.
Le cose belle stregano, ma le cose sincere e semplici conquistano il cuore degli uomini seri.
Mi sento un diamante, ma non per darmi valore, ma perché vivo incastonata nella roccia.
Chissà cosa sente la foglia che si stacca dal ramo, benché le sue nervature apparissero salde nell’innesto, invece, guardarsi morire la speranza del verde ed arrivare alla secchezza dell’arido, inquietante, malaticcio giallognolo e tentennare nella sospensione del refolo che, sadico, pone in prospettiva lo schianto, ma perpetua il senso del precipitare nella stasi della vertigine. Aspiriamo al nitore degli approdi, delle definizioni perentorie dei verbi nella coniugazione d’un passato prossimo che ci faccia chiudere gli occhi in segno di rassegnazione, evitando il gerundio della paura. Sta cadendo.
Capisci che cominci a invecchiare quando ti rifugi nei ricordi e temi il futuro.
Si guarda sempre un po’ più a se stessi. Lo si fa spesso sopratutto dopo aver pensato troppo tempo agli altri… Si pensa a noi principalmente quando ti sei ritrovata troppe volte a rimetterci soltanto l’anima e a perdere la tua serenità e la capacità di sorridere per chi non meritava nulla. Si pensa a se stessi non per egoismo ma solo perché si è stanchi di trascurarsi rischiando poi di non trovarsi più.
C’è in me un nucleo da proteggere, fatto di immagini, sensazioni sottili, vibranti emozioni e desideri ardenti di spazi infiniti, nei quali imperversa una musica di parole mute che non si fa voce se non c’è orecchio che possa accoglierla.