Michela Strega – Stati d’Animo
A volte mi sento come uno squillo del telefono al momento della preghiera in chiesa.
A volte mi sento come uno squillo del telefono al momento della preghiera in chiesa.
Il mio cuore non è un “bordello”, ma una dimora per pochi intimi.
Ci sono persone che appena le vedi ti stanno sul cavolo a pelle, poi ti rendi conto che avevi ragione.
Alle persone che mi giudicano, mi criticano, dico solo: chi se ne frega io vado avanti per la mia strada lo stesso.
Credo che subire un torto sia paragonabile al morso di zanzara: la puntura arriva come un colpo basso, scorretto inaspettato e senza un motivo apparente. Ci risulta insopportabile, ma cerchiamo di non pensarci dicendoci che non ne vale la pena o c’è il rischio di farci del male gratuito. Alla fine però cediamo all’impulso e non riusciamo a smettere di rimuginarci sopra, come quando facciamo una croce sul pizzico e nonostante tutto iniziamo a grattarci con frenesia, e non ci fermiamo più, nemmeno se inizia ad uscire il sangue… certo, fa male… e tanto… tuttavia, ci sembra anche di sentirci meglio… come quando non vogliamo accettare l’evidenza e ci inventiamo una scusa, una spiegazione satura di bugie che ci fa sentire sollevati.
Anche oggi mi sono alzato, ho aperto la finestra ed ho osservato il mondo. Ha tanti problemi, ma è così bello ancora esserci.
Molti dicono di rimpiangere il tempo perso con alcune persone, ma se quando lo facevi stavi bene non è mai perso, perché sicuramente hai guadagnato attimi di felicità.