Leybi Constanza Rosado Cabrera – Stati d’Animo
Amo la mia solitudine perché non mi lascia mai da sola.
Amo la mia solitudine perché non mi lascia mai da sola.
La pelle ha una voce che grida il bisogno di un odore, uno sguardo, un nome. E in quella carezza che sussurra “zitta!”, il mio corpo si quieta.
Io non ti so dire cos’è… in questo non potrò mai far finta di niente, sei tu la mia stella e mai te lo potrò negare. Non ti so spiegare questa lacrima, ma so soltanto che è per te. Non so raccontarti cos’è la bellezza di un sorriso solo tuo, ma ti potrei giurare davanti al mondo che per me è un battito speciale. Non so dirti con certezza cosa significhi tu per me, ma non avrei paura a guardarti negli occhi per fartelo capire. Perdonami solo se a volte so rispondere “non lo so”. Vivi il mio modo orribile solo come una tremenda paura di perderti. E non lo vorrei… È la cosa più brutta che mi potesse succedere al mondo…
La bontà non deve essere vantata, perché nasce spontaneamente dal cuore e non ha bisogno di essere ripagata.
Scusami se sono così povera da non potermi permettere di comprare i sentimenti, ma sono abbastanza ricca da poterne donare.
Cucio maschere di notte, ma per gli altri! Per renderli più guardabili ai miei azzurri occhi che son tanto delicati nel gelo che li ammanta. Ho allestito un laboratorio ricchissimo d’ogni genere di pellame, cuoio pregiato, gemme per occhi, fili di nylon per tirare punti di sutura lungo cuciture che possano lasciare l’osceno dove devono ed imbastire con eleganza se ce n’è bisogno. Per me non tengo maschere, se non una da regina e suddita al contempo, del regno dove nessuno entra, così da bastarmi nello stato di completa autarchia che mi sono ritagliata.
Occhi orientati fin dove si vuole catturare, percepire, contemplare. Ciò che è nascosto, celato, diventa all’improvviso un’ombra di colore scuro che nel fulcro e’animata da sfumature scintillanti. Lo sguardo, una parentesi di espressione interiore verso altri occhi che si desidera accarezzare, incontrare. Come nuvole colme di pensieri, parole, sensazioni che cercano di scontrarsi per creare frastuono e chissa’una luce che incendia dentro. Si vive per cose eclatanti ma le azioni più semplici sono colme di vita.