Susan Randall – Stati d’Animo
La mia definizione del verbo osare, perduto!
La mia definizione del verbo osare, perduto!
C’è chi dice che un abbraccio sia vero se mentre ti stringono ti tolgono il fiato. Io ho provato abbracci dati con gli occhi, che stringevano molto di più.
Non è il silenzio che ci trascina verso il precipizio. In alcuni casi è il precipizio che trascina il debole deciso a chiudersi nello spettro della sua solitudine.
Avevo sete del mio sangue e quasi il desiderio della morte, mi guardai intorno e vitti solo una penna e un foglio, allora decisi di danzare coi miei pensieri, ma uccisi inevitabilmente una parte di me! Il mio desiderio di morte si placò, ma la mia sete no… bevvi un succo d’arance rosse…
La noia è anche sofferenza.
E penso che, tutto sommato voglio bene a me stessa, alla donna che sono oggi, sono una creatura fragile ma mai debole, stanca a volte, ma sempre caparbia nel volermi ricaricare, una lottatrice, mai una perdente, tuttavia accade e quando accade lo accetto, si alla vita, si all’amore, si a donare quello che posso, si ai meriti arrivati, si alla mia forza e determinazione, si all’errore per crescere e imparare. Voglio fare un omaggio a me stessa, alla donna che sono oggi, al coraggio di sbagliare, alla volontà di esserci, alle scelte che ho fatto, alle strade percorse che mi hanno fatto arrivare fino a qui.
Amo ascoltare il silenzio della sera, è una preziosa compagnia. Mi fa sentire in pace con me stessa.