Luis Lopez – Stati d’Animo
Se potessi fotografare la mia mente in questo istante sarebbe come quella mattina sublime a Parigi prima di tornare a casa, l’esatto momento in cui capii finalmente che avevo imparato a bastarmi.
Se potessi fotografare la mia mente in questo istante sarebbe come quella mattina sublime a Parigi prima di tornare a casa, l’esatto momento in cui capii finalmente che avevo imparato a bastarmi.
Mi piacciono i ritorni. Quelli voluti, desiderati dentro, in cui lasci libero l’altro di correre a perdifiato verso di te. Mi piace il finale sospeso, tra un abbraccio, un bacio ed una lacrima. Il cuore gonfio e il sorriso stampato sull’anima. Mi piace vederti ritornare. Vuol dire che in me sei stato bene davvero. Che in me è il “tuo posto ideale”.
È la distrazione che temo, ci hai mai pensato? La gente osserva un sorriso e crede tu sia felice, ascolta un silenzio e crede che tu non abbia nulla da dire, ti calpesta il futuro e crede sia sufficiente chiedere scusa. Ed io sono perfettamente nel mezzo, tra la loro cecità d’animo e la paura di non esser visto.
Ho sofferto a causa dell’invidia che qualcuno ha coltivato verso di me, fino a quando non ho letto un aforisma di Khalil Gibran: “l’invidioso mi loda senza saperlo”.
Sono semplice, a volte anche complicata. Faccio le cose perché voglio non perché devo. Non amo fingere! Sono sempre me stessa nel bene e nel male, che piaccia o no!
Rimanere in attesa significa illudersi.
Abbraccio i silenzi che m’hai lasciato e mi stringo al petto i battiti del tuo cuore.