Rita Marianna Monterosa – Stati d’Animo
E poi vorresti mettere le ali e volare fin dove le tue percezioni non possono raggiungerti, per non capire, conoscere e intuire tutto il male del mondo.
E poi vorresti mettere le ali e volare fin dove le tue percezioni non possono raggiungerti, per non capire, conoscere e intuire tutto il male del mondo.
Non c’è un essere umano più infelice di quello in cui nulla è abituale tranne l’indecisione.
È ciò che avviene dopo un’estenuante lotta, una forte tempesta, che ti fa comprendere se ciò che hai seminato col cuore darà i suoi frutti. Lo capirai dal silenzio. Della disfatta e del vuoto o della comprensione, dell’incontro.
Mi giro verso la finestra, chiusa e riflessa nel vetro riesco a vedere la mia immagine. Guardo oltre. Il vento sta muovendo bruscamente i rami degli alberi. Non hanno più nemmeno una foglia indosso, ma presto si rivestiranno di nuova vita. Intanto mi permettono di guardare alle loro spalle, ancora più lontano. Riesco a scorgere i lineamenti delle colline e delle luci a fondo valle. Con l’avanzare dell’oscurità si fanno sempre più brillanti, affermando insistentemente la loro presenza, quasi a voler fare a gara con le stelle. La prima si è già affacciata sul nostro cielo e come me sta ammirando una sera di inizio primavera, dove la brezza porta con sé l’odore della voglia di rinascere e ricominciare.
Ho vissuto giorni di tempesta e giorni di sole. Ho vissuto la gioia e il dolore, la tristezza e la felicità, la perdita e l’abbondanza. Oggi; vivo ogni evento della mia vita come un dono; un miracoloso attimo che vorrei cristallizzare in ogni suo immenso manifestarsi.
Il karate, il nuoto, la palestra, la lettura, la musica e il caffè mi aiutano a fare tutte le altre cose che mi piacciono e di cui ho bisogno per stare bene con me stesso e, di conseguenza, anche con gli altri.
Son un vecchio relitto d’uomo abbandonato sulla riva di una spiaggia infinita con l’anima di un bambino che respira e vive ogni emozione come se fosse la prima volta, emozionandosi dove altri ridono, piangendo dove gli altri passano indifferenti, nessuno raccoglie i miei resti e son vittima di un tempo che mai clemente fu!