Edvania Paes – Stati d’Animo
La mancanza non è altro che la presenza dell’assenza.
La mancanza non è altro che la presenza dell’assenza.
Mi immagino seduto sul bordo di un cratere lunare, un bicchiere di rum, Eric Clapton in sottofondo mentre penso: “Caspita è tardi, ma voglio restare ancora un po’, il tramonto della Terra è sempre uno spettacolo”
Amore! Che bella parola. Un suono soave, una parola ricca di mille suggestioni. Una parola che va rispettata, coltivata, che si dona alla persona amata, si offre come un fiore profumato, delicato. Tesoro mio, grazie, per una parola così soave!
Come un’aquila, guardo dall’alto la mia valle: la vedo dormire e mi accorgo di quanto è bella, di una bellezza tale che mai avrei notato se non me ne fossi allontana. Vorrei rimanere… la montagna sembra volermi dire “ti aspetto”. “Aspettami”, dico io, “torno presto”.
Molti uomini nascono con una formidabile teatralità, ma non praticando la nobile arte dell’attore, involontariamente vivono recitando e, spesso, questo fatto rende loro la vita più piacevole. Riescono infatti a nascondere dietro la loro naturale maschera le sofferenze, lasciando spazio alle cose più liete, iniziando dai sorrisi per i quali non hanno mai chiesto biglietto.
Tornerai a non battere freddo ho gettato la chiave del cuore nessuno la può trovare lo gettata troppo in fondo l’inferno e adesso batterai solo come un muscolo senza il difetto di un amore non meriti più sofferenze non entrare in un mondo sbagliato promessa accettata non provare amore il dolore seppur logora ti inonda l’anima accettalo fammi soffrire ma mai più per amore adesso ritorni fredda nell’anima non provando amore non esiste il dolore…
Odio la fretta: abbozza i contorni e sfugge i particolari.