Gianluca Frangella – Stati d’Animo
Arrivi ad un dunque dove ti rendi conto che sei rimasto solo e capisci che devi ricominciare tutto da capo.Saper ricominciare da zero e da soli, senza l’aiuto di nessuno, è cosa da persone veramente straordinarie!
Arrivi ad un dunque dove ti rendi conto che sei rimasto solo e capisci che devi ricominciare tutto da capo.Saper ricominciare da zero e da soli, senza l’aiuto di nessuno, è cosa da persone veramente straordinarie!
Nel mio immaginario non c’è solo il compimento, c’è la tensione, lo spasmo, il prolungare, il confondere il piacere con una piccolissima punta raffinata di dolore, il rimandare, il fermarsi, il soffermarsi, l’imbarazzarsi, restare senza parole, restare preda. La mia voglia di dare, in realtà, è una forma di drastico egoismo, non è neppure, semplicemente, ricevere, ma è usurpare, rubare e depauperare. È un cavallo legato al giogo costretto a fare il giro, imbrigliato com’è, ma che s’incazza e s’imbizzarrisce e vuole scalciare. Tradurre ogni pensiero in parola mi è difficile; sono come il cavallo, con i paraocchi, non so dove me ne vado, vado perché mi sento tirare.
Uguagliarsi (Luigi Ragusa) i miei genitori mi diedero un nome e, come d’uso, anche un cognome. Li anagrammai e ne fui tanto fiero, essendo il termine più giusto e vero. Il mio comportamento mirò al verbo: elargii sempre amore, senza riserbo.
Elemosina e compassione sono doni non graditi alla dignità.
Sai che le persone fanno uno strano rumore quando le incontri? Spesso lasciano un rumore sordo e cupo dentro al cuore, fatto di delusione e amarezza perché avevi visto qualcosa che purtroppo era inesistente in loro. Altre lascia un fruscio lieve nello stomaco, fatto di piccoli battiti che ricorderai per sempre. Poi ci sono quelle che non fanno rumore alcuno ma lasciano il segno più grande.
La pelle ha una voce che grida il bisogno di un odore, uno sguardo, un nome. E in quella carezza che sussurra “zitta!”, il mio corpo si quieta.
I pensieri notturni sono quelli che o ti cullano o ti uccidono.