John Keats – Stati d’Animo
Le parole più belle son spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi.
Le parole più belle son spesso quelle non dette, quelle che naufragano nei silenzi.
Il perdono è una lingua sconosciuta, un atto di amore reazionario, l’emblema del potere emozionale, un urlo rivolto a una platea di animi sordi.
Quando uno muore, per lui la faccenda è molto reale; per gli altri, solo una disgrazia o un ingombro da levar di torno, e per questo c’è il cimitero.
Il dubbio quanto sa essere atroce rosica l’anima e non ti lascia libertà perché in un modo o nell’altro tu farai la tua scelta.
Le persone spesso sono brave a farti sentire sbagliato. Ma cosa ne sanno loro del tuo dolore, delle tue scelte. Prima di permettere a qualcuno di farti sentire “niente” permetti a te stesso principalmente di “Essere”!
Siamo fatti di emozioni e sensazioni. Non siamo semplici pupazzi scaraventati sulla terra per vivere da burattini.
C’era un campo di margherite, è stata la mia primavera. Con esse mi sono adornata il capo intrecciando una corona; ho abbellito la mia casa e le ho ammirate come se potesse splendere sempre il sole. Invece le nubi si sono affollate, il sole ha iniziato a non splendere più come prima. È arrivato l’inverno e i fiori sono appassiti. Ma se penso al loro profumo sorrido e mi sembra di risentire quei piccoli e delicati steli tra le mani. Fiduciosa aspetto nuovamente la mia primavera, fiduciosa so che torneranno nuovamente le mie margherite.