Vincenzo Costantino – Stati d’Animo
Quando ero piccolo mi dicevano fatti sorprendere dal mondo vivi le tue esperienze, ma l’unica cosa che mi sorprese fu la cattiveria dell’uomo.
Quando ero piccolo mi dicevano fatti sorprendere dal mondo vivi le tue esperienze, ma l’unica cosa che mi sorprese fu la cattiveria dell’uomo.
Siamo così presi dai nostri dolori che spesso ci dimentichiamo degli altri. Eppure basterebbe un solo: come stai?
Io dentro non mi affeziono a tutti, non amo tutti. E se sento la mancanza è per chi ha solleticato il mio cuore, sussurrato qualcosa di buono alla mia anima. Non di certo per chi, spesso, te l’ha riempita di schiaffi. E non mi fido di tutti. Non tutti possono prendere spazio dentro me. Non a tutti concedo di “guardarmi davvero”.
Gli sguardi più belli sono quelli che si ricevono dalle persone che ti vogliono veramente molto bene. Gli altri, ti scrutano soltanto.
Sarebbe potuto piacere a molti, sarebbe potuto non piacere a nessuno, avresti potuto continuare a fermarti, a fermarti per pensare a una soluzione, ma se un giorno saresti arrivato a destinazione, cosa ne avresti fatto della soluzione per il quale ti sei fermato tanto a pensare? Dovevi correre davanti alle lunghe valli che incontravi e quando giungevi davanti ad ogni stazione fermarti, fermarti per aspettare il tuo turno, ci sarebbe stato un treno anche per te, e lo sapevi.
E poi dimentichi, dimentichi chi ti ha ferito, e ricordi i momenti belli, e sono quei momenti belli che ti danno quella forza di credere ancora una volta che l’amore esiste!
Ogni istante lo viveva senza il primo strato di pelle, percepiva tutto in profondità, a volte come lama nei solchi dell’anima, a volte come inebriante estasi dei sensi. Solo la musica sprigionata dal silenzio poteva farla vivere, solo quel profumo intenso di petali di passione poteva far ardere ancora il suo cuore.