Silvana Stremiz – Stati d’Animo
Ci sono persone che portiamo nel cuore anche se vorremmo farne a meno.
Ci sono persone che portiamo nel cuore anche se vorremmo farne a meno.
Un’amicizia che ti mette sempre alla prova non è altro che un inganno.
Il mondo fuori non lo sento proprio, l’apnea è tutta nei miei pensieri.
È giunta la sera e guardo conmeraviglia il tramontoIl sole calando lentamentebacia l’orizzonte e guardandoil cielo le nuvole si tingono dirosso, come le gote di unaragazza a cui si è fatta unadomanda impertinente.Ormai è buio è guardo ilmare, tante piccole lucinesi riflettono nell’acquache ondeggiando dannol’effetto delle lamparesulle barche di notte,guida per i pescatori cheusciti a largo sanno beneche a volte il mare tradisce manon possono fare a meno diandarci, è un richiamo atavicoe sempre vivo.Mi sembra di sentire il suo odoreè il sale che mi riporta alla giovinezzaperduta ascoltando la risacca, uncanto melodico che risvegliapassioni sopite di un tempo lontano.Ora con la mente sono lì, e milascio cullare da questo dolcepensiero.
Noi che ascoltiamo una canzone e la facciamo nostra. Noi, che chiudiamo gli occhi e diamo sfogo alle lacrime. Accompagnate da un lieve sorriso di malinconia o da un vuoto incolmabile. Noi che a volte ascoltiamo quella canzone e ci mettiamo a battere i pugni, perché ci da una carica interiore incredibile. Noi che sogniamo con essa, soffriamo con essa e segniamo con essa i momenti più belli ed importanti. Noi che della musica ne facciamo pane quotidiano per stare bene e per dar sfogo alle emozioni.
Non svelare la tua parte più cara ora che sei troppo vulnerabile.Allontanati da quelle perfide spirali avviate da giocolieri suadentiper indole attratti dai più deboli lamenti.
È facile sentirsi superiori agli altri, infangando con sotterfugi e bugie la dignità altrui! È facile sputare veleno per difendersi da chi si ritiene superiore! La cosa difficile è convivere accettando che qualcun altro potrebbe essere migliore di noi! Noi non siamo il mondo, è il mondo a formarsi di noi. Quindi formiamolo di “umiltà” non di superiorità!