Harun Yahya – Stati d’Animo
Mi chiedo sempre perché gli uccelli stiano fermi nello stesso posto quando posso volare ovunque sulla Terra. Poi faccio la stessa domanda a me stesso.
Mi chiedo sempre perché gli uccelli stiano fermi nello stesso posto quando posso volare ovunque sulla Terra. Poi faccio la stessa domanda a me stesso.
Quando sarai stanco, quando ti sentirai oppresso, quando ti sembrerà che tutti ti abbiano abbandonato, quando avrai un problema che ti sembrerà irrisolvibile, quando parlerai e nessuno ti comprenderà, quando ti sentirai deriso, quando piangerai e nessuno asciugherà le tue lacrime, quando aiuterai il prossimo che non ti ringrazierà, quando sarai solo… Quando qualcosa di queste ti accadrà, non preoccuparti: forse sarò vicino a te!
Ci sono quei momenti che bisogna restar soli per cercar di capire in quale direzione bisogna andare.
Ho dato troppa importanza a gente che meritava solo pugni. Ben assestati.
Domani proverai a dimenticarti tutto… per sentirti diversa! Perché diversa è la tua vita. Diresti che è un po’ più in salita, ma ce l’hai fatta già altre volte che ti ripeti che sei forte… che dopo tutto in fondo anche questa passerà.
Il soffitto è sempre molto interessante quando hai tanti pensieri per la testa.
Dapprima, le persone si trovano. sembra che ogni angolo della terra riservi emozione nell’ordine del fugace, del consumo; poi, le persone si cercano. sembra che la solitudine sia intollerabile e che la definizione di noi stessi debba essere filtrata dalla presenza dell’altro, siamo sospinti dal bisogno che è essenza della miseria, catturiamo ed afferriamo, scegliamo per scappare da qualcosa e abitare in qualcos’altro; solo dopo, le persone si scoprono: entriamo in contatto con le anime prima che con la pelle, con la polvere del passato, dei vissuti, degli errori, dei rimorsi, dei rimpianti, delle fragilità e solo dopo esserci immersi nelle acque profonde dell’essere ne usciamo bagnati e pregni.