Alda Merini – Stati d’Animo
Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.
Non mettermi accanto a chi si lamenta senza mai alzare lo sguardo, a chi non sa dire grazie, a chi non sa accorgersi più di un tramonto. Chiudo gli occhi, mi scosto un passo. Sono altro. Sono altrove.
Riconosco che la sensibilità è una delicata tortura.
Possiamo essere morti anche da vivi.
Venti giorni. Quasi venti giorni. Troppi per un’attesa, pochi per un addio.
La nostra mente viene invasa quando si fa più buio, buio come certi ricordi sui quali non si fa luce per paura di farli diventare verità da troppo taciute, negate.
Che peso hanno le parole? Dipende da chi le dice, e in quale circostanza. Un “ciao” ad esempio… Può pesare più di un intero discorso pieno di insulti.
La sensibilità e l’intuizione è di certe persone, non di tutte! Non si può misurare la sensibilità, per certuni è intuitiva e profonda. È come un colpo doloroso al cuore se si percepisce dall’espressione degli altrui occhi, insincerità e, dal tono della voce, forzata tenerezza. No! Non si può mentire a coloro che hanno il dono di saper “ascoltare” con il cuore e di “vedere” oltre le immagini che gli occhi ti permettono di vedere! Non ci sono segreti che si possono nascondere, e qualsiasi sotterfugio per celarli sarà inutile. Le persone sensibili ed intuitive scoprono sempre tutto e per questo, soffrono sempre molto più degli altri.