Silvana Stremiz – Stati d’Animo
È facile amare “il perfetto”, tutti ne sono capaci. Ma amare è amare solo se sappiamo amare anche “l’imperfetto”.
È facile amare “il perfetto”, tutti ne sono capaci. Ma amare è amare solo se sappiamo amare anche “l’imperfetto”.
Smonto le regole… e non le rimonto!
Lo sguardo non mente mai, è la bocca a farlo.
Correre, distrattamente fingere, poi ancora scappare, e fuggire la musica, e cancellare il vento. Correre, da soli correre e afferrare molecole d’aria, e scappare controvento per non ricordare, per non cancellare, per rimuovere per pochi istanti dalla mente. Solo pochi istanti, per poi tornare a fuggire, tornare a cantare, a guardare, a sorridere, a piangere, per poi strapparlo con le dita, quell’attimo di ossigeno, che si chiama speranza.
In un giorno qualsiasi mentre il passato sta tentando di ucciderti i ricordi migliori prendono il sopravvento e inizi a “non sentire” più “quella fitta” dentro di te.
Chi è colpito da un brutto male suscita solo compassione, mai amore. Perfino laddove c’era l’odio nasce la compassione e questo non può che ferire l’animo di chi la subisce, tanto da preferire l’odio perché la rendeva viva. Ancor più doloroso e umiliante è veder l’amore trasformarsi in compassione.
È troppo facile dare fiducia a chi la merita.