Charles Bukowski – Stati d’Animo
Era uno di quelli che hanno l’aria di un genio. Io avevo l’aria di un lavapiatti per cui i tipi come lui mi stavano sempre un po’ sui coglioni.
Era uno di quelli che hanno l’aria di un genio. Io avevo l’aria di un lavapiatti per cui i tipi come lui mi stavano sempre un po’ sui coglioni.
È curioso che quando proviamo dell’affetto per qualcuno diciamo di “tenerci” per quella persona. Io credo che la spiegazione stia tutto in quel “tenere”, in quell’idea che per capire l’importanza di una persona bisogna prima perderla. Una cavolata, perché se “teniamo” a qualcuno basta dimostrarlo con l’esserci, comunque e nonostante tutto e quindi da qui “tenersi”. Tenersi anche se non fisicamente, esserci, l’uno nella vita dell’altro.
Quante domande evaporate con lo sguardo volto al cielo! Un giorno me li riprenderò tutti quei punti interrogativi impigliati tra le stelle.
Sarebbe bello se ognuno di noi riuscisse a trasformare i propri dolori in esperienze di vita!
Nel cuore di ognuno alberga un’alba radiosa che attende di sorgere, ma noi spesso guardiamo la notte.
Come il polmone prende l’aria, la filtra, la trasforma, purifica il sangue ed ossigena il cuore, così facciamo noi ogni giorno, attraverso le emozioni. Prendiamo il peggio ed il meglio di noi stessi, degli altri, lo filtriamo con i sentimenti e, dall’interiorità dell’anima, lo rimandiamo al mondo, cambiandolo con un ritmo pulsante, come il respiro.
Sono in balia della feccia del pianeta, della peggio gente, e passo tra di loro la maggior parte del mio tempo, do relazione alle merde, permetto a chiunque di importunarmi, basta che abbia la roba, e un tempo, ero così schizzinoso.