Antonio Cuomo – Stati d’Animo
La nostalgia arriva da un pensiero che si posa su un ricordo smarrito tra la strada della vita, ma che dentro di noi conosce e percorre tutte le vie.
La nostalgia arriva da un pensiero che si posa su un ricordo smarrito tra la strada della vita, ma che dentro di noi conosce e percorre tutte le vie.
Ed è quando perdo i sensi che vivono i secondi che mi separano dall’esistenza e mescolano il mio io azzerandolo all’ennesima potenza.
È inutile prendersela con la malasorte: occorre guardare avanti ed imparare, se occorre, a muoversi nel buio. Prima o poi uno spiraglio di luce si intravvedrà.
Sono carezze d’amore quando a toccarti è il cuore.
Il cuore è puro cristallo, fragile da spezzarsi al minimo urto, e ricomporlo e impossibile.
Sono imperfetto, lo so, ma giuro che mi impegno tanto per esserlo.
Oggi in giardino c’è festa, cinguettano gli uccellini, volano qua e là, senza una direzione. Si rincorrono, salgono e poi scendono, allegri chiacchiericci come tumultuosa scolaresca il primo giorno di scuola. Quante cose dell’inverno avranno da raccontarsi, chissà. I primi germogli dei narcisi, i fiori bianchi e rosa del pesco, i primi getti del giglio, fiori selvatici spontanei sconosciuti che timidamente si affacciano miracolo della natura finora sonnecchiante e assente. Poi boom, un esplodere a “nuova vita”. Ammirata penso. Ecco, forse accade così anche agli esseri umani quando, per la troppa sofferenza, subiscono una sorta di trauma. Inconsapevolmente forse si appartano, si chiudono, entrano in un mondo tutto loro fatto di silenzi e di ricordi che pungono. Si sentono abbattuti, quasi sconfitti e restano lì, inermi con l’inverno nel cuore, cadono in un simbolico letargo, esattamente come in inverno la natura: vivi sì, ma dormienti in attesa di qualcosa, di un pungolo, della primavera forse, la primavera come sorta di rinnovamento, di nuova vita, di risveglio, di rinascita, la primavera come stagione di nuovi colori nuovi profumi nuovi sproni. La tanto attesa primavera nel cuore.