Edvania Paes – Stati d’Animo
E poi ti metti a contare ad uno ad uno i granelli di sabbia che colano dalla clessidra del’esistenza.
E poi ti metti a contare ad uno ad uno i granelli di sabbia che colano dalla clessidra del’esistenza.
Ragione e cuore camminano insieme ma chi comanda è il cuore.
Mi costringo alla fantasia, all’isola che non c’è. Acrobata, precaria, tipicamente instabile, assolutamente mutevole. Traballante sul reale, barcollante nel cuore.
Non è una passione, è più dell’amore, è uno stile di vita che sa riempirti la vita, l’aria che senti sul viso, la pioggia sulle mani mentre corri su quelle strade dove molte volte sfidi la morte. La moto è come un amante nello stesso istante che ci sali, accendi il motore sai che il tuo corpo sarà un tutt’uno con lei, ogni tuo movimento sarà sincronizzato, non rinuncerei mai alla libertà che mi sa dare quando sento il vento sferzare il mio viso.
Che senso ha sopportare un dolore evitabile?Nessun senso, è la risposta ovvia.Ma a volte quel dolore, così ben miscelato alla speranza che lo stesso si trasformi in sogno o benessere, scava una nicchia nel cuore, un nido nei pensieri, si cuce alla vita, si ricama sulla pelle, si tatua sull’espressione e diventa parte di noi, si sveglia al mattino con noi.Poi a sera finge di assopirsi con noi, ma si agita tutta la notte nei sogni e nelle mani vuote, lasciando giorno dopo giorno un sapore che ci rende distratti e intristisce gli occhi che guardano sempre più lontano.Ma sradicare questo dolore non si può, sarebbe come strappare il cuore a metà, con un rumore secco di pagina antica, croccante, polverosa e fragile.Se fossi, tu, un disegno a matita, io ti giuro ti cancellerei. Lentamente e delicatamente, ma ti cancellerei.Soffierei poi sul foglio di questa vita consegnandoti al primo alito di vento e il ricordo del dolore si perderebbe con te.
E adesso basta essere sempre buona con tutti, basta trovare giustificazioni a chi esce ed entra nella mia vita come se fossi un portone, basta a chi si fa sentire solo quando gli conviene, basta a chi mi cerca solo a suo uso e consumo, a chi fa finta di volermi bene solo perché non ha altro fare e si sente solo, basta. Adesso volto le spalle e non esistete più.
Il rancore è un bagaglio troppo pesante per questo breve viaggio.