Ilaria Pasqualetti – Stati d’Animo
Le parole hanno un peso, prima di pronunciarle sarebbe meglio pensare perché, quando vengono dette è troppo tardi per tornare indietro e ci sono quelle che feriscono molto di più di una lama affilata.
Le parole hanno un peso, prima di pronunciarle sarebbe meglio pensare perché, quando vengono dette è troppo tardi per tornare indietro e ci sono quelle che feriscono molto di più di una lama affilata.
Se provi nei confronti di qualcuno c’è sempre un pizzico d’invidia dietro esso. Altrimenti proveresti indifferenza!
Ho la sindrome di Peter Pan, ma guardandomi allo specchio vedo lì un Bianconeve senza nani. Hahaha… sono proprio una favola!
La stanchezza più sfiancante è quella della mente. Chiude le porte alla comprensione, al perdono e alla fiducia, ma soprattutto al sentimento.
Vogliamo riempire la nostra vita e allora ci affanniamo nella ricerca di quel qualcosa che non esiste, pur di riempirla non badiamo a spese, ma è solo una ricerca materiale e a volte ci serve solo per vincere la nostra malinconia, la nostra solitudine, il nostro malessere esistenziale, ma è solo un palliativo.Abbiamo perso il gusto delle cose semplici, la spontaneità del bambino.Non sappiamo più emozionarsi davanti ad un bel tramonto, sotto le stelle in una notte di luna piena; il sorgere del sole ci appare solo come l’inizio di un altro giorno e non come un nuovo giorno.La natura ci offre spettacoli incredibili tutti i giorni ma non ne sappiamo gioire appieno perché il nostro sguardo è proiettato in una effimera, labile, temporanea compiacenza di noi stessi.Non c’è più in noi il gusto della sorpresa perché è tutto scontato o meglio, diamo tutto per scontato.Vogliamo essere felici in tutti i modi e a tutti i costi, e sprechiamo energie per ottenere, raramente per dare.È difficile trasmettere emozioni se emozioni non abbiamo.
Scegliere, è sempre una questione di scelta. È meglio “cadere” o “restare in bilico”? Per me cadere perché poi si ha la possibilità di rialzarsi. Rimanere in bilico è non scegliere, non avere il coraggio di fare quel salto, perché si preferisce crogiolarsi nel proprio dolore piuttosto che fare quel salto nel vuoto e reagire.
I miei sono pensieri sparsi a volte chiari, altre ambigui, secondo gli umori dell’io spirito.