Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Sono un distratto cronico, perdo in continuazione ombrelli, cellulari, chiavi, me stesso.
Sono un distratto cronico, perdo in continuazione ombrelli, cellulari, chiavi, me stesso.
Siamo talmente affamati d’amore che spesso divoriamo quello che crediamo tale senza neppure sentire il sapore.
Qualche volta è importante uscire dagli schemi, e dare libero sfogo alla voglia di libertà, come una cavalcata sfrenata sulla sabbia.
Oggi, mi taglio. Mi taglio fuori dal mondo, mi costringo in un angolo, senza fiatare, sennò le prendo. Oggi, mi taglio con una forbice a zig-zag e ghirigori e mi faccio venire i brividi quando le due lame non mi prendono bene la pelle e vanno di liscio, masticando appena e non tranciando di netto. Nell’ampiezza d’angolo della forbice aperta, ci sta tutta la mia ansia, l’attesa di uno “zac” che vibra nell’aria e che mi fa male ancor prima di farmene davvero; nella forbice chiusa, ci sto io, stretta, stretta, senza respiro, incastrata. Forbici in mano a sadiche Parche che tessono e recidono i fili del mio destino.
Non cerco perfezione e ricchezze materiali. Cerco solo quella metà che manca a me stesso per essere completo e ricco d’animo.
È regolare dire che se stai di merda io sto uguale.
Non sono nata per la vendetta o il rancore io. No proprio. Avviliscono. Imbruttiscono. Io sono una che perdona. Lo so fare benissimo. O perdono o vado via in silenzio. Per sempre.