Valeria Violetta Camboni – Stati d’Animo
Sono un anima romantica, dannatamente romantica, dannatamente ribelle per i tempi che corriamo, ribelle nel credere… che si vada “oltre”
Sono un anima romantica, dannatamente romantica, dannatamente ribelle per i tempi che corriamo, ribelle nel credere… che si vada “oltre”
Dapprima, le persone si trovano. sembra che ogni angolo della terra riservi emozione nell’ordine del fugace, del consumo; poi, le persone si cercano. sembra che la solitudine sia intollerabile e che la definizione di noi stessi debba essere filtrata dalla presenza dell’altro, siamo sospinti dal bisogno che è essenza della miseria, catturiamo ed afferriamo, scegliamo per scappare da qualcosa e abitare in qualcos’altro; solo dopo, le persone si scoprono: entriamo in contatto con le anime prima che con la pelle, con la polvere del passato, dei vissuti, degli errori, dei rimorsi, dei rimpianti, delle fragilità e solo dopo esserci immersi nelle acque profonde dell’essere ne usciamo bagnati e pregni.
… Quando tu riesci a non aver più un ideale, perché osservando la vita sembra un enorme pupazzata, senza nesso, senza spiegazione mai; quando tu non hai più un sentimento, perché sei riuscito a non stimare, a non curare più gli uomini e le cose, e ti manca perciò l’abitudine, che non trovi, e l’occupazione, che sdegni – quando tu, in una parola, vivrai senza la vita, penserai senza un pensiero, sentirai senza cuore – allora tu non saprai che fare: sarai un viandante senza casa, un uccello senza nido. Io sono così.
Nel caso che un’affilata lama d’indifferenza, ordinaria cattiveria o mal d’amore trapassasse la tua anima, non gemere: osserva la sua fattezza, specchiati nella sua lucentezza, ammira la fine cesellatura della sua impugnatura… Chiudi gli occhi e domandati per quale motivo è stato tanto facile penetrare nel tuo essere… Ecco la via che conduce all’invulnerabilità.
Io ero lì, dentro di te, incapace di farmi sentire. Non avevo voce per urlare, ma ero in ogni tuo battito di cuore e ci sarò sempre, anche quando non saprai mai dove sono e non mi vedrai, io ci sarò. Chiudi gli occhi e ascolta. Senti quel flebile sospiro? Sono le mie parole.
Starei per ore ad ammirare l’edera che si avviluppa a rete ed arbusti. Come se non dovesse abbandonarli mai. Come la falce – violenta – tagli via tutto, è un’altra storia. Come l’edera mutilata si riallunghi per intricarsi ed avvincersi a nuovi appoggi, non so se è una storia, ma è così che, sempre, succede!
Ogni cuore ha una storia da raccontare.