Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Senza quel centilitro di follia nelle arterie correrei il rischio di impazzire.
Senza quel centilitro di follia nelle arterie correrei il rischio di impazzire.
Nel mio cuore, il fluttuare discontinuo di intermittenze, tra gli alti e bassi della quotidianità.
Siamo il tutto e il niente, siamo quello che diciamo e facciamo, ma sopratutto siamo quello che pensiamo.
È un mondo di abbandoni e poche tenerezze. E così capita, che buttiamo via le cose, gli animali, e fatto peggiore: le persone. Il sentimento affettivo verso qualcuno, verso qualcosa, non esiste più. Siamo aggrappati alla frase: “c’è di meglio in giro”, aggravante e scusante per ogni forma di abbandono. E cerchiamo, cerchiamo, come gatti che tentano di mordersi la coda. Non ci sono ambizioni, ma solo ossessioni. Che film dell’orrore. Se questa è la trama, tanto vale andare avanti a dormire.
È la parola più utilizzata, il simbolo più disegnato, l’organo più attivo, ma basta affacciarsi…
Mi chiedo spesso cosa celi la continua, persistente, ingiustificata ostentazione di un amore. Un sentimento non andrebbe dimostrato ancor prima che mostrato?
Quando dico che non ho bisogno di niente in realtà ho bisogno di tutto.
Nel mio cuore, il fluttuare discontinuo di intermittenze, tra gli alti e bassi della quotidianità.
Siamo il tutto e il niente, siamo quello che diciamo e facciamo, ma sopratutto siamo quello che pensiamo.
È un mondo di abbandoni e poche tenerezze. E così capita, che buttiamo via le cose, gli animali, e fatto peggiore: le persone. Il sentimento affettivo verso qualcuno, verso qualcosa, non esiste più. Siamo aggrappati alla frase: “c’è di meglio in giro”, aggravante e scusante per ogni forma di abbandono. E cerchiamo, cerchiamo, come gatti che tentano di mordersi la coda. Non ci sono ambizioni, ma solo ossessioni. Che film dell’orrore. Se questa è la trama, tanto vale andare avanti a dormire.
È la parola più utilizzata, il simbolo più disegnato, l’organo più attivo, ma basta affacciarsi…
Mi chiedo spesso cosa celi la continua, persistente, ingiustificata ostentazione di un amore. Un sentimento non andrebbe dimostrato ancor prima che mostrato?
Quando dico che non ho bisogno di niente in realtà ho bisogno di tutto.
Nel mio cuore, il fluttuare discontinuo di intermittenze, tra gli alti e bassi della quotidianità.
Siamo il tutto e il niente, siamo quello che diciamo e facciamo, ma sopratutto siamo quello che pensiamo.
È un mondo di abbandoni e poche tenerezze. E così capita, che buttiamo via le cose, gli animali, e fatto peggiore: le persone. Il sentimento affettivo verso qualcuno, verso qualcosa, non esiste più. Siamo aggrappati alla frase: “c’è di meglio in giro”, aggravante e scusante per ogni forma di abbandono. E cerchiamo, cerchiamo, come gatti che tentano di mordersi la coda. Non ci sono ambizioni, ma solo ossessioni. Che film dell’orrore. Se questa è la trama, tanto vale andare avanti a dormire.
È la parola più utilizzata, il simbolo più disegnato, l’organo più attivo, ma basta affacciarsi…
Mi chiedo spesso cosa celi la continua, persistente, ingiustificata ostentazione di un amore. Un sentimento non andrebbe dimostrato ancor prima che mostrato?
Quando dico che non ho bisogno di niente in realtà ho bisogno di tutto.