Charles Bukowski – Stati d’Animo
Non so gli altri, ma io al mattino quando mi chino per allacciarmi le scarpe penso: Cristo Onnipotente, e ora? La vita mi fotte, non ce la intendiamo. Devo prenderla a piccole dosi, non tutta assieme.
Non so gli altri, ma io al mattino quando mi chino per allacciarmi le scarpe penso: Cristo Onnipotente, e ora? La vita mi fotte, non ce la intendiamo. Devo prenderla a piccole dosi, non tutta assieme.
Non so esprimere questa solitudine. So solo che non è difficile sentirsi soli e so che anche nella folla si può esser soli. Sono sulla spiaggia, steso sul mio telo mare azzurro e guardo solo l’orizzonte. Gridano vicino a me, parlano, dicono, giocano anche. Solo. Solo perché non sempre è facile raccontarsi. Vorrei manifestare tanti pensieri, tante riflessioni ma il sole è troppo caldo e il mare è troppo bello per destare ascolto. Un minuto. Uno solo.
Soldi, carriera, successo.Quanto tempo sprecato, quanto amore gettato alle ortiche inseguendo una felicità fasulla.Vite aride e vuote che, solo in quell’ultimo istante, forse, si renderanno conto di quanto hanno perduto.
La sincerità ha bisogno di dimostrazioni. Non esagerate, non plateali, ma semplici dimostrazioni.
Hai presente quando hai voglia di mandare a “fanculo” qualcuno? Ecco! Io vorrei mandare a “fanculo” il mio cuore. Deve smetterla di pensare, chiedersi ma soprattutto vorrei che trovasse pace.
La gelosia è la dimostrazione più lampante della nostra finitudine.
Mi han detto “scrivi solo cose tristi, dovresti provare a comunicare allegria”. Come posso spiegare che scrivere mi aiuta a parlare con me, a rendere più chiari anche a me determinati sentimenti e a non impazzire? Io, incapace di difendermi da me stessa, mi parlo a inchiostro.