Edvania Paes – Stati d’Animo
Mi esaltano i giorni di tempesta, la pioggia che mi sferza il volto. Sopratutto in senso metaforico.
Mi esaltano i giorni di tempesta, la pioggia che mi sferza il volto. Sopratutto in senso metaforico.
Sono la classica persona buona, tranquilla, accondiscendente, sempre pronta ad aiutare il prossimo, ma sono anche quella che, se ferita e calpestata, tira fuori la parte peggiore di se, e tutti sanno che un buono arrabbiato è meglio non trovarselo davanti.
Scrivo perché questa pagina bianca mi vuole ascoltare, ha bisogno di me.
Sono quella dalle mille sfumature, quella che la vita non la misura in tempo che passa, ma in respiri capaci di bruciarmi la pelle quella con il coraggio pieno di mille paure e con le paure affrontate sempre con coraggio. Sono quella che puoi non vedere ma che non riesci a non sentire. Quella che se ne vale la pena ti da tutto e si gioca tutto, anima compresa. Sono quella del tutto o niente. Del prendere o lasciare. Ma se prendi tienimi, tienimi stretta, non lasciarmi scappare.
La speranza è la gestazione del desiderio. L’illusione è solo una gravidanza isterica.
Ho una strada da percorrere a ritroso. Alberi grondanti ricordi, un bordo strada di rimpianti ed il sole, fastidioso, sempre in faccia. Ho chilometri d’emozioni da fare e miglia di déjà vu e sensazioni che non ti fanno mai sentire adeguata qui ed ora, ma si aggrappano ai tanti passi dentro alle proprie scarpe.
Lo chiamano orgoglio, ma spesso è solo una forma di autostima che impedisce a terzi di prendersi ancora gioco di noi.