Gaia Ghidelli – Stati d’Animo
Odio le persone che mi dicono “ti conosco”. Non mi conosco nemmeno io, figuratevi voi.
Odio le persone che mi dicono “ti conosco”. Non mi conosco nemmeno io, figuratevi voi.
La fede si può definire un’illogica fiducia nel verificarsi dell’improbabile.
Forse, ha più paura chi sta dentro alla recinzione di filo spinato, costruita bucandosi le mani pur di mettersi al sicuro, acconsentendo a farsi colpire solo dal cielo quando piove, rimanendo in ginocchio nel fango e con le mani aperte, le braccia alzate in segno di preghiera perché la pioggia cessi. Credo. Penso tema più chi sta dentro al cerchio di fuoco, appiccandosi i roghi nel cuore, tenendo le belve fuori, ma facendosi divorare dai mostri dentro. Deve avere serrature strane, l’anima e chiavi di ferro, la solitudine e cardini di forgia indistruttibile, il tormento quando la tormenta, dentro e fuori, spazza e sfinisce.
Un giorno nella mia vita, ho creduto in un sogno scrivendo, si è avverato. Oggi il mio sogno si è realizzato, il mio libro e stato accettato che cosa magnifica è la vita. Io ne rimango meravigliata. Ringrazio Dio del dono che mi ha dato, tutti i giorni che mi darà vita.
Sono padrona del mio essere, padrona di ciò che sono, di ciò che voglio essere. Libera di ogni scelta, giusta o sbagliata che sia. Libera da ogni pregiudizio. Cado nell’abisso delle mie delusioni, ma mi rialzo più coraggiosa e più volenterosa, di prima, con lo spirito di potercela fare in qualsiasi situazione. Chiedo a chi vuole e riesce a capirmi; sincerità, semplicità! Ho nascosto nel silenzio parole mai dette, tanti ricordi, tanti rumori, tante emozioni nel cuore; che mai e poi mai nessuno riuscirà a portarmi via!
Essere in difetto non significa essere difettosi, significa essere mancanti, mancarsi, fino a sottrarsi, eludersi, eliminarsi.
Se guardi solo in un punto non vedrai altro che te stesso, sei solo.