Francis Scott Fitzgerald – Stati d’Animo
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
C’era in Gatsby qualcosa di splendido, una sensibilità acuita alle promesse della vita.
Sono infastidita da chi ha due facce: con una ti sorride, con l’altra ti pugnala.
Non si appartiene a nessuno, apparteniamo solo a noi stessi. Ricordiamocelo quando per troppo amore, per troppa generosità e bontà ci dimentichiamo quasi che esistiamo. Quando per gli altri ci mettiamo da parte, senza renderci conto che il tempo scorre e noi restiamo li a prenderci cura di qualcuno che non si preoccupa nemmeno di dirci: “Ehi, ma tu, hai bisogno”? Ricordiamocelo.
Noi persone oneste che ci mettiamo in gioco al cento per cento senza aver mai paura di rimetterci il culo! Noi che lo facciamo perché a ciò per cui lottiamo ci teniamo veramente! Noi, che poi ci rimettiamo sempre perché malgrado questo non siamo abili giocatori di bugie ma solo di verità ed emozioni! Noi che malgrado questo restiamo come siamo, anche a costo di soffrire perché ci amiamo proprio così: veri e sinceri!
Ho finito di imparare, troppe lezioni in questa vita mi hanno portato a non fidarmi più.
La solitudine peggiore è quella che si avverte in mezzo alla folla, dove tutti si guardano, ma nessuno si vede riflesso negli occhi o nel cuore dell’altro.
Mi reputo abbastanza paziente anche con chi non se lo merita. L’unico problema è che a volte la mia pazienza lo è molto meno di me.