Daniele De Patre – Stati d’Animo
Ci sentiamo potenti, forti, sicuri. Poveri illusi! Come foglie al vento, basta una minima folata, ed ecco paura, incertezza, confusione, vuoto. Riconoscerlo è già qualcosa: l’inizio!
Ci sentiamo potenti, forti, sicuri. Poveri illusi! Come foglie al vento, basta una minima folata, ed ecco paura, incertezza, confusione, vuoto. Riconoscerlo è già qualcosa: l’inizio!
Essere schietti è una di quelle prerogative che sta sempre in bilico tra il pregio e il difetto, tra il “mi compiaccio della tua sincerità” e il vaffanculo.
Non essere mai stanco di ricominciare. Anche se fa male quello che conta è avere la possibilità di farlo. Non importa cadere, conta che tu sappia rialzarti. Il percorso, le cadute ci cambiano. Le fine segna sempre un nuovo inizio. Quindi non è mia finita fino a quando in te vive la voglia di provarci.
Gli istanti svaniscono con poco, le sensazioni rimangono per sempre.
A fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altro.
Non so neanche la motivazione del mio sfogo sul foglio: i miei sogni, le mie ambizioni e le mie prospettive non sono ben rinchiusi e custoditi dentro il cassetto ovvero il cosiddetto “sogno nel cassetto”, ma forse mi hanno già abbandonata nello stesso momento in cui ho sfiorato il loro cammino. Il mio sogno nel cassetto si è gettato via nel cassonetto.
Niente è più spiacevole del sentirsi incompresi dalle persone che invece dovrebbero conoscerti di più.