Gianna Lauretta – Stati d’Animo
Passi ore ore a piangere e poi ti alzi l indomani mattina ti alzi e capisci che non te ne frega più nulla.
Passi ore ore a piangere e poi ti alzi l indomani mattina ti alzi e capisci che non te ne frega più nulla.
Quando è sincero e non richiesto. Quando è un’esigenza e non un atto dovuto. Quando nasce spontaneo dal cuore e non dalla mente, allora trovi in un abbraccio quel rifugio che da tanto cercavi e finalmente sei in pace, in pace con te stesso e con il mondo intero.
Io i miei difetti li conosco benissimo. Sono una di quelle scassa palle quando è nella giornata storta che non risparmia nessuno. Sono lunatica e spesso impulsiva. Mi demoralizzo ma poi riparto più forte che mai. Ma conosco anche i miei pregi. Sono una persona leale, matura e in gamba. Sono una di quelle persone che ha capito che non si danno dieci possibilità a nessuno. Se ti bruci la mia fiducia, la mia stima un calcio in culo e non ci torno sopra. Rispetto per me stessa prima di tutto, sempre!
Pareva trovar riflesso in quella docile apparenza, tra aculei d’inchiostro, sprezzanti di voler buttare tutto lo scritto in un sospiro. Sebbene quello fosse il volere, dal piccolo desiderio che si chiamava libertà nasceva una consapevolezza.
La sofferenza c’insegna sia la felicità che la tristezza: è una lacrima che – nel rigare il volto – ci ricorda che siamo vita (chi siamo).
Osservavo le mie aspirazioni far capolino dalle mie inquietudini, per poi inabissarmi negli abissi della nostalgia.
Ho visto inverni non finire mai, al massimo sono passato dall’autunno all’inverno e viceversa. Nella vita di primavere ne ho viste davvero pochissime e quando capitate sono state brevi.