Monica Cannatella – Stati d’Animo
Definirmi nervosa quando mi si vede in questo stato, non è un termine appropriato, il termine esatto è “incazzata” va bene anche delusa dal comportamento di certe persone.
Definirmi nervosa quando mi si vede in questo stato, non è un termine appropriato, il termine esatto è “incazzata” va bene anche delusa dal comportamento di certe persone.
Ridere è il linguaggio dell’anima.
Ci vorrebbe più tenerezza in questa vita; spesso ci creiamo una corazza per proteggerci intrappolando i sentimenti e nascondiamo quel qualcosa di buono che è dentro di noi.
Niente quanto l’attesa è in grado di rallentare il tempo.
Solitudine e dolore non sempre portano ad un risultato negativo, anzi, ti costringono ad utilizzare quella straordinaria forza interiore che hai sempre posseduto, ma che non hai mai avuto bisogno di tirar fuori.
Però non è giusto. Così proprio non va. Mi sento come Eva. Si, Eva. Non Adamo. Eva, una fottutissima Eva. Una fottutissima Eva nana. Una nana. E non solo non posso raggiungere il frutto proibito ma non posso neanche toccare nessuna di quelle altre merdose mele. Non una fottutissima mela. E Adamo sta lì che se ne frega. Dorme. No, è morto. Non proprio, ma è come se lo fosse. E se né frega delle mele. Non sente i morsi della fame. Morto. Ho fame Cristo. Ho fame. Continuando così morirò anch’io prima o poi. Che schifo. Non ci arrivo da solo. Sono troppo alte. Che schifo. Che schifo di paradiso. Non lo voglio questo paradiso del cazzo. Fanculo. Non è giusto. Niente lo è. Per favore, che qualcuno mi prenda per mano e mi conduca all’inferno. O come lo chiamate voi… vita.
Mi piaci, io non ho nessun gusto, ma mi piaci.