Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Ogni mattina apriamo le finestre della nostra mente, come facciamo con quelle di casa: dare ossigeno ai pensieri è importante quanto darlo ai polmoni.
Ogni mattina apriamo le finestre della nostra mente, come facciamo con quelle di casa: dare ossigeno ai pensieri è importante quanto darlo ai polmoni.
Fulmineo, intenso, penetrante e raccolto in pochi istanti: è uno sguardo.
Sono stato in quella che io chiamo la “terra di nessuno”, ovvero in un mondo che viaggia parallelo a quello reale. Un mondo dove mi chiudo quando dentro di me sto affrontando un dolore e una tempesta degna di tutto il mio coraggio. L’unica cosa che posso dire; è che fino ad oggi ho sempre avuto la fortuna di aver trovato il modo per tornare.
Alzarsi la mattina pensando “questo è il giorno giusto, la incontrerò”. Uscire la sera dicendo “questa volta sarà diverso la troverò”. E tornare a casa con il solito amaro in bocca, la solita delusione. Uscire con lei sperando che quella, sia la volta buona. Convinti, di aver trovato la persona giusta. Come una partita a scacchi, fai le tue mosse, speri di averne intuito le sue. Ma ti accorgi che non va come avresti voluto, muovi avanti e in dietro i pezzi ma ormai la partita è in stallo. Ti chiudi in difesa, per non veder crollare torre, fante, cavallo e re. Torni a casa sconfitto, con un nuovo solco nel cuore, un nuovo squarcio. Un cuore pieno di cicatrici, un cuore che comincia a non aver più spazio per nuove ferite. “Questa è l’ultima volta che mi illudo”. Ma nulla è più crudele della speranza. Ti aiuta a rialzarti per poterti spingere nuovamente nel vuoto, con ancora più forza, da ancora più in alto.
Troppo spesso non siamo vittime, ma dei poveri egocentrici.
Le persone non capiranno mai fino in fondo quanto veramente ti ho amato, e se ancora oggi ti dedico frasi, se ancora oggi dico che mi manchi e che con te è andato via un pezzo del mio cuore, è perché la tua assenza brucia ancora. Brucia da star male, da non riuscire a smettere di pensarti. Brucia da arrivare a pensare che vivere sia quasi inutile.
L’oscurità della sera spande le sue grandi braccia su tutto ciò che ci circonda, come a voler coprire tutto e nasconderlo alla nostra vista per accoglierci nell’immensa calma del sonno, notturno, e dei sogni che popolano le vie della nostra mente più profonda.