Francescopaolo Calciano – Stati d’Animo
A volte mi guardo allo specchio e vedo un involucro abitato da un estraneo.
A volte mi guardo allo specchio e vedo un involucro abitato da un estraneo.
Sono, troppo spesso, sulla difensiva, chiusa come le chiese sconsacrate, labbra serrate, perenne smorfia, tuttavia, non sono questi i miei momenti di “tristezza”, ché lo so che come so tenermi compagnia io, nessuno mai. È lì che mi spopolo all’esterno, per dimorarmi da dentro, affollarmi di me, invitarmi ai banchetti dell’anima e, perché no, anche nelle stanze vetuste, quelle delle memorie che non affiorano mai alla bocca e che intraprendono vie secondarie raccordandosi, istantaneamente, alle arterie principali, ostruendo il passaggio con un “caduta massi” inaspettato. Come dopo un incidente, realizzi, scosso.
A volte ho come la sensazione di essere sospinta verso qualcosa non so, tipo cambiare aria città vita ricordi.
A volte il mio umore è come il tempo: in primavera ho di quegli sbalzi.
Ci sono urli della mente che sconvolgono l’anima, il cuore si svuota dall’amore e dai sogni e si frantuma come un cristallo; persone che dicono di amare e che poi tradiscono; recitano una parte presa da un copione, usano sempre le stesse parole con chiunque, prive di qualsiasi azione. Sconvolgono il cuore e, senza pietà lo privano dei battiti che morto galleggia nel petto per lungo tempo.
Non è ciò che vedi ma ciò che provi quello che conta.
Il dolore fa male,ma non fa più paura.