Ade Becci – Stati d’Animo
Mi sento un’aliena in un mondo di zombie.
Mi sento un’aliena in un mondo di zombie.
Sentire e non riuscire a dire. Sapere e voler solo sfiorare. Perché in fondo io non so fare altro che dare.
L’essere umano è un’opera d’arte incompleta, esso è l’artista di se stesso che ha gettato presto la spugna, abbandonando le sue ambizioni, i suoi progetti ed i suoi sogni.
Le donne della mia isola hanno occhi di ossidiana profondi e magici, i loro capelli morbidi e corposi sono come piume di poiana che al sole estivo risplendono come fili di rame ed ottone, il loro corpo è sinuoso caramello. A loro la mia isola le ha fatte con la pancia e con il cuore, mentre a me disse alla mia nascita: ti darò il mare negli occhi e del mare porterai la sua calma smeraldina come il grigio indaco della sua furia, sarai chiara come le nuvole d’aprile e avrai i suoni dei miei animali nella tua mente, ti donerò i miei venti e le ginestre selvatiche che profumano le scogliere, ti porgerò gioie ma come è per me non ti solleverò dal dolore né dai dispiaceri. Ed è in questo istante che la voce di mia madre si fuse con la voce della mia terra.
Non sono sereno, ho nuvole nei miei pensieri.
Ciò che tu dai di te agli altri, non comporta il diritto di esigere da questi comprensione e riconoscenza.
La felicità la si può trovare anche negli attimi più tenebrosi… basta solo ricordarsi di accendere la luce.