Clarice Lispector – Stati d’Animo
Dove imparare a odiare per non morire d’amore?
Dove imparare a odiare per non morire d’amore?
Si pensa che attraversare il “grande freddo” sia un viaggio come un altro. Che quel “biglietto” di sola andata non faccia paura. Si pensa di non avere bisogno di niente e di nessuno. Ma si sbaglia, sai? Si viaggia da soli in mezzo al freddo, nascono le paure che non sapevi di avere. Le certezze vanno a farsi “fottere”. E tutto è così maledettamente difficile e complicato. La speranza di un po’ di pace non ti basta, non sazia la tua consapevolezza del dopo, perché di “quel dopo” non sai che fartene. Quel salto di “dimensione” è un salto così difficile da compiere, anche con “la freddezza della serenità”. E non ti basta neppure credere in Dio, o sperare che ci sia un Dio ad accoglierti alla fine di quel viaggio, per renderlo un “viaggio accettabile”. Perché “quella fermata” non è accettabile. E quel cuore sterile vorrebbe battere di nuovo.
Le sensazioni sono ciò che ricordi di una giornata e che rendono un’esistenza diversa da un’altra.
Vorrei affogare tutti i miei pensieri… peccato sanno nuotare bene.
La gioia suprema di essere padre è intesa veramente da pochi uomini; la maternità invece, da tutte le donne, anche le più depravate.
Io se fossi Dio non sarei così coglione da credere solo ai palpiti del Cuore, o agli alambicchi della Ragione.
Certi colori sono belli, belli davvero. Certi profumi sono intensi, intensi davvero. Certi sapori sono pieni, pieni davvero. Certe parole sono forti, forti davvero. Certe carezze sono tutto, tutto davvero. A certe promesse non ci credo, non ci credo davvero.