Sir Jo (Sergio Formiggini) – Stati d’Animo
È così forte la Natura, così viva, che spesso non lascia spazio alla ragione!
È così forte la Natura, così viva, che spesso non lascia spazio alla ragione!
Ti è mai capitato di guardare il vuoto, e in quel vuoto ti accorgi che c’è dentro tutto?
Essere ambiziosi è una cosa meravigliosa, ma essere schiavi dell’ambizione può essere davvero orribile.
So di essere una persona difficile. Accettare i miei silenzi, le mie lune storte, i miei problemi, starmi al passo e mettere in ordine tutto il macello che mi frulla in testa non è da tutti. Stare con me è una grossa responsabilità. E si sa, le grosse responsabilità non piacciono a nessuno.
Sai cos’è per me importante? È svegliarsi al mattino avendo già il cuore pieno di positività e di speranza. Pronunciando come prima parola; “andrà tutto bene”! Ecco cos’è importante. Perché il resto poi verrà da se. La positività e la speranza sono le armi vincenti che ti aiuteranno a superare molti ostacoli e stai certo che ti daranno una possibilità in più per vivere al meglio questa vita, consapevole che è breve. Le cose cambieranno anche nella tua veduta, le prospettive miglioreranno, gli atteggiamenti cambieranno e con un pizzico di fede riuscirai in tutto quello che vorrai.
Ho ascoltato i suoni più belli e più brutti che la vita ci da. Ho ascoltato il meraviglioso suono di una risata che nasce spontanea. Il dolce suono di un cuore che batte sotto l’eco di un’emozione. Ho percepito i suoni maestosi dei passi di una persona che dopo una grande caduta si rialza e riprende il suo cammino. Ma ho ascoltato anche il suono disperato di un silenzio che grida: “Aiuto”! Il tintinnio di un orologio che scorre lento nelle giornate più vuote e colme solo di solitudine. Ho ascoltato il boato di un cuore che va in pezzi dal dolore. Ognuno di questi suoni, bello o brutto che esso sia è semplicemente vita!
Ho pensato al mio risveglio, dal mio abituale limbo, quello cercato a tutti i costi. A tutti i baci, agli sguardi, alla bocca, agli occhi. Ho sentito, a poco a poco, il mio risveglio. E non era tutto così uguale, come nel mio torpore. Quanti occhi, quante bocche, quanti sguardi. Non uno sentito, non uno provato. Era la mia anima che sognava? Era il mio cuore che accendeva il sogno? O forse solo un sogno, che le luci tanto attese dell’alba, portano via. Il mondo che urla. L’amore che vola, su foglie sospinte dal vento. Via, via.