Meister Johannes Eckhart – Stati d’Animo
Per una mente serena tutto è possibile.
Per una mente serena tutto è possibile.
Se piango per tutta la notte, nessuno se ne accorge. Ma se sento la musica un po’ più alta per coprire il rumore del pianto. Si lamentano del disturbo.
Mi sembra d’essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch’io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
L’emigrato vive di pianto.
Hai notato la luminosità che ti avvolge quando rivedi il sole dopo aver attraversato un tunnel? Ebbene, guarda la tua vita di ogni giorno come se uscissi sempre da quel tunnel.
Tessere di un mosaico, pezzi di puzzle, fili tra le cuciture, molliche di pane, perline di una collana, chicchi di caffè, granelli di polvere e polline di fiori: oggi mi circondo di cose piccole ed essenziali ed il richiamo è alle tue parole, anch’esse piccole ed essenziali, incisive, che prendono la mia giornata e ne fanno ciò che vogliono. Parole che progettano interi percorsi, sentieri scoscesi, tortuosi che formano solchi senza seme e fossi e ci cado dentro come bulbo che aspetta parole più gentili per fiorire, in questo giorno delle piccole cose.
Quando ti cerchi, prenditi per mano prima di sfuggire di nuovo a te stesso, amati con la consapevolezza che lo meriti.
Se piango per tutta la notte, nessuno se ne accorge. Ma se sento la musica un po’ più alta per coprire il rumore del pianto. Si lamentano del disturbo.
Mi sembra d’essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch’io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
L’emigrato vive di pianto.
Hai notato la luminosità che ti avvolge quando rivedi il sole dopo aver attraversato un tunnel? Ebbene, guarda la tua vita di ogni giorno come se uscissi sempre da quel tunnel.
Tessere di un mosaico, pezzi di puzzle, fili tra le cuciture, molliche di pane, perline di una collana, chicchi di caffè, granelli di polvere e polline di fiori: oggi mi circondo di cose piccole ed essenziali ed il richiamo è alle tue parole, anch’esse piccole ed essenziali, incisive, che prendono la mia giornata e ne fanno ciò che vogliono. Parole che progettano interi percorsi, sentieri scoscesi, tortuosi che formano solchi senza seme e fossi e ci cado dentro come bulbo che aspetta parole più gentili per fiorire, in questo giorno delle piccole cose.
Quando ti cerchi, prenditi per mano prima di sfuggire di nuovo a te stesso, amati con la consapevolezza che lo meriti.
Se piango per tutta la notte, nessuno se ne accorge. Ma se sento la musica un po’ più alta per coprire il rumore del pianto. Si lamentano del disturbo.
Mi sembra d’essere, per merito del tuo canto, per i campi assolati mentre anch’io, chiuso in una gabbia, disegno o scrivo.
L’emigrato vive di pianto.
Hai notato la luminosità che ti avvolge quando rivedi il sole dopo aver attraversato un tunnel? Ebbene, guarda la tua vita di ogni giorno come se uscissi sempre da quel tunnel.
Tessere di un mosaico, pezzi di puzzle, fili tra le cuciture, molliche di pane, perline di una collana, chicchi di caffè, granelli di polvere e polline di fiori: oggi mi circondo di cose piccole ed essenziali ed il richiamo è alle tue parole, anch’esse piccole ed essenziali, incisive, che prendono la mia giornata e ne fanno ciò che vogliono. Parole che progettano interi percorsi, sentieri scoscesi, tortuosi che formano solchi senza seme e fossi e ci cado dentro come bulbo che aspetta parole più gentili per fiorire, in questo giorno delle piccole cose.
Quando ti cerchi, prenditi per mano prima di sfuggire di nuovo a te stesso, amati con la consapevolezza che lo meriti.