Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Ferita pulsante, psiche lacerata, strazio sottopelle. Più affondate quella lama, più sanguino inchiostro.
Ferita pulsante, psiche lacerata, strazio sottopelle. Più affondate quella lama, più sanguino inchiostro.
Ognuno si perde per strada, forse perché non guarda l’altro negli occhi, perché non ascolta con il cuore, perché non si cura più dell’anima e crede poco in se stesso e nei suoi sogni.
Quel che oggi reputi banale ieri è stata una conquista, l’ovvio esiste solo nelle menti limitate.
Prediligo godermi il mare al crepuscolo, quando il frastuono delle onde sugli scogli è l’unica musica che abbatte tutti i rumori e le urla. In quei momenti riciclo le mie emozioni, quelle negative le butto al mare, affinché affondino per sempre, e riprendo le cose semplici e belle della vita, un tramonto, un gabbiano, un faro, l’odore del mare che soffia via le ansie!
Quelle maledette parole taciute, ritirate, ingoiate, strozzate in gola per una fottuta paura. Sono le più logoranti e risultano le più pericolose. Perché ad un tratto si ribellano e sgorgano fuori a fiumi, incontrollate schizzano fuori come proiettili. L’epilogo non può che essere disastroso.
Il tempo non puoi fermarlo, ma tuffandoti nello sguardo di chi ami puoi ingannarlo.
Nella notte di Natale, anche chi sta bene da solo soffre la sua solitudine. Magari vive solo da una vita, poi gli basta una notte per accorgersene.