Nicola Sichi – Stati d’Animo
Sono una nave senza capitano. La mia ciurma non sono più io! Sono uno spirito impercettibile e il mio coraggio è la mia paura di riprenderne il comando!
Sono una nave senza capitano. La mia ciurma non sono più io! Sono uno spirito impercettibile e il mio coraggio è la mia paura di riprenderne il comando!
Vorrei che ogni tanto qualcuno capisse che se anche sembro forte, dentro sono fragile e ho bisogno di tocchi delicati per non rompermi in mille pezzi.
Spesso mi sembra di non saper più fare una conversazione normale con la gente. Non riesco a capire gran parte dei loro problemi.
Sì, lascio la mia beatitudine e faccio ritorno anche agli uomini, che vanno e vengono spesso con dei fardelli. Forse li ho giudicati male, ma non credo. D’altronde non li ho giudicati (…) Forse ho solo voglia di sentirlo dire ancora una volta. Ancora una piccola volta. Eppure no, non ho voglia di nulla.
Se sta sbocciando qualcosa dentro te non la confondere con la primavera è solo qualcosa che si avvera…
Sorrido, do una mano a chi sta male, dono un sorriso a chi è triste… e mai una volta che mi sono sentita dire: tu come stai?, mai una volta che qualcuno mi abbia abbracciato senza chiedermelo prima, mai una volta che qualcuno mi abbia detto ti voglio bene senza secondi fini, mai una volta che qualcuno si sia realmente preoccupato per me.
“Mi sei mancato” La smorfia di Tariq insegnò a Laila che i ragazzi erano diversi dalle ragazze nell’espressione dei propri sentimenti. Non esibivano l’amicizia. Non sentivano il profondo bisogno di parlarne. I ragazzi, aveva capito, trattano l’amicizia alla stessa stregua del sole: ne davano per scontata l’esistenza, e traevano il massimo godimento dal suo splendore solo quando non lo guardano direttamente.