Terenzio Formenti – Stati d’Animo
Pennellare un’ombra di serenità su un volto triste, donandogli una poesia, un sorriso, o ambedue.
Pennellare un’ombra di serenità su un volto triste, donandogli una poesia, un sorriso, o ambedue.
Ho voglia di perdermi, non importa dove, in un cielo stellato, nei racconti di un bambino, negli occhi di una sconosciuta, ho solo voglia di perdermi senza ritrovarmi, fare un passo avanti verso l’ignoto, lasciando il tempo che scorre alle mie spalle, sentire brividi di vita sulla pelle.
Mi nutro di primavere solo mie. I miei colori. I miei climi. Si portano dietro cime innevate ed il freddo degli animi. Dipingono giornate di pioggia sulle pareti della stanza cadere a goccia di lacrima come vernice fresca e creare solchi che scavano l’intonaco delle guance seguire lo zigomo in una curva perfetta generare iperbole tra gli assi della tristezza cadermi adiacente al cuore tangente alle intime devastazioni. Odorerei la seta d’una rosa finta con lo stesso abbandono di una vera se la morte dei petali di quelle secche non m’emanassero ancora essenze vive.
Basta davvero poco a volte per stare bene. Basta alzarsi da quell’angolo dove le paure e le angosce ci spingono. Basta asciugare un po le lacrime, fare un bel respiro e tornare a guardarsi intorno. Non è facile lo so, ma non farlo è negarsi tante possibilità.
Di te, non rimane che un ricordo… un germoglio nel prato della mia anima.
Nulla può distruggermi, nulla può uccidermi, allora perché sto morendo?
Come si fa a camminare verso il futuro, quando il presente rimane attaccato ai piedi?