Gabriele D’Annunzio – Stati d’Animo
Egli aveva in sé i germi di tutte le infezioni. Corrompendosi, corrompeva.
Egli aveva in sé i germi di tutte le infezioni. Corrompendosi, corrompeva.
Certi giorni vorrei scappare per non tornare più sui miei passi e mandare a fanculo tutto e tutti!
Scivolo giù dalla cima della mia angoscia, dall’abisso che ho creato scavando nel terreno della mia vita fino a fare buche che non si possono più coprire. Il vuoto ho inventato e in questo mio buio annaspo senza riuscire a trovare la luce. Il faro è lontano ed irraggiungibile nel porto della mia esistenza e in questo mare scuro annego. Solo tu mi salvi, quando ascolto la tua voce che viene da lontano, e come torcia illumini la mia strada smarrita. Un’oasi nel deserto del mio cuore, acqua fresca che è solo miraggio e che non abbevera l’arida mia bocca.
Sono una persona semplice e allo stesso tempo complicata. Odio la superficialità delle cose e delle persone. Sono l’eccesso e la moderazione. Sono vita, respiro e follia, sono pazzia, sorrisi ed emozioni. Sono me stesso nonostante e comunque.
Quando la solitudine prende il sopravvento, tu mi appari come un accecante riflesso tra le sabbie del deserto.
E quando arriva la sera c’è silenzio nel mio cuore, un silenzio che mi fa sognare, mi accarezza l’anima e mi fa sperare che ogni mio pensiero arrivi a te, lieve è la mano con cui ti accarezzo, tenero è l’abbraccio con cui ti stringo, forte e l’amore che nutro per te.
Vorrei respirare e sentire l’aria… mi tocca vivere in questo mondo non respirando.