Mario Martina – Stati d’Animo
Non credere alle parole, credi nel tuo spirito.
Non credere alle parole, credi nel tuo spirito.
Digerisco tutto male, ormai. La pizza, il latte, la passata di pomodoro e le delusioni. Soprattutto quelle.
Quando le delusioni diventano troppe, quando le cicatrici sono sempre presenti, fidarti, credere a qualcuno diventa quasi impossibile. Diventi “esigente” solo per non farti ancora del male. Noti tante cose perché capisci che in quelle piccole cose ci sono le attenzioni che meriti e che malgrado tutto saresti ancora pronta/o a dare. E allora basta un nulla per farti capire se devi rimanere o andare via, anche perché hai imparato che chi vuole esserci c’è e tutto il resto sono solo fottute scuse.
Il gran mattino reca l’illusione di un inizio.
Smisurato. È il mio bisogno di affetto. Continuo a volerne, a cercarne. Vorrei un vestito ricamato di coccole e baci, una pelle nuova che mi sappia sempre ricordare che sono al sicuro e che ci sarà sempre qualcuno disposto ad amarmi in modo incondizionato. Sarei imbattibile, la donna più bella del mondo.
Mi sono ritrovato in cima ad un vulcano islandese, ero un vagabondo depositario di allucinazioni fatte di carta, come un poeta germanico di Jena, seduto e gobbo sul suo scranno ruvido, in compagnia degli affanni del domani e le mani screpolate dalla pena e dall’inchiostro.
Io impazzirò molto presto se già non l’ho fatto a mia stessa insaputa!