Mariangela Lombardi – Stati d’Animo
Canto primavera, ma è ancora inverno dentro me.
Canto primavera, ma è ancora inverno dentro me.
Ho sentito voci, suoni, di un’infinità di persone, ma per le decisioni più importanti, ho chiesto aiuto al cuore, e lui mi ha rigenerato.
Non c’è peggiore nostalgia che rimpiangere quello che non è mai successo.
Certe persone sono come le candele. Da lontano vedi soltanto la luce ma, se ti avvicini, noti anche le lacrime.
Siamo solo numeri scritti su di un tabellone nero senza nome e cognome, buoni solo per contare i minuti, nessun diritto, nessuna speranza che possa estrarre ciò che rimane intrappolato nel fango che attanaglia la nostra rivoluzione, desiderosi di realizzare sogni che sono chiusi a chiave da ombre senza futuro, ma solo speranzosi che passano accrescere il proprio potere. Spezzeremo le catene emergendo dall’ombra per sperare in un futuro che possa regalarci tanta libertà di esprimere la nostra uguaglianza.
Sentirsi uno schifo, quante volte mi è successo. E quante volte mi sono sentita colpevole di cose di cui non avevo colpa. Mi sono chiusa, fermata e arenata nell’attesa e nella delusione aspettando qualcosa che non è arrivato mai… Sono stati giorni difficili, ma quando li attraversi e riesci a superarli apprendi una forza incredibile. Le tue gambe diventano sicure di se, i tuoi gesti e le tue parole ponderate e schiette. Non temi più ne il pensiero della gente ne il loro giudizio. Sei forte adesso! Sicura di te! E soffrirai ancora, ma non ha importanza perché ora sai che il dolore può solo renderti migliore.
Quanto brucia quel graffio accarezzato dalle lacrime.