Peter Handke – Stati d’Animo
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
Ho proprio un’imponente reazione allergica alla falsità, alle bugie per lo più gratuite, alle persone piene di sé che non sono poi nessuno, all’arroganza, alla superbia e a qualsiasi forma ci vittimismo. Se la vita non piace per quello che è muovete il culo e cambiatela. Vicino a me voglio persone brillanti, che sappiano gioire per le piccole cose, che capiscano il mio disagio dietro a un sorriso che su di me non manca mai. Persone che sappiano sorprendermi, sempre, che sappiano mantenere il buonumore nonostante le avversità che la vita ci obbliga ad affrontare. E soprattutto che tengano la loro mano nella mia, per camminare insieme e sfidare il mondo.
Da buon universitario sessantottino ho sempre amato la pesca. Niente ti rilassa più’ di una canna.
Allora, tu dici che le tue ossessioni sono dure a morire? È questo che sono gli uomini? Ossessioni? Non ti viene mai voglia di dare un taglio al gioco del dolore e della caccia e degli scacchi e delle corna? Non riesci a formulare un giudizio di valore? Non riesci a scegliere qualcuno? Qualcuno accanto a cui coricarti e guardare il soffitto e ascoltare musica, fumare sigarette, parlare, ridere e lasciarti andare? Non ti farebbe sentire bene il fatto di diventare qualcosa? Cazzo. Qualcuno dovrebbe esserci. Una persona per un’altra persona, anche se dovessi essere tu stessa. È su questo che sto lavorando: me stesso per me stesso, piano piano, e poi forse potrò aprire la porta a qualcun altro.
Mi è sempre piaciuto il verbo sentire. Lui mi sentiva. Sentirlo addosso, con un abbraccio. Mi faceva sentire “bella”. Sentirmi importante, giusta. Sentirlo ridere e fermare il tempo. Sentire la sua voce sussurrarmi “resta, abbracciami”… Mi sentivo. Con lui mi sentivo e basta.
Io sono e sarò sempre uno spirito libero, non provate a mettermi in gabbia.
Sarebbe bello se una mattina, uscendo di casa, anziché dire “vado ad accendere l’auto” potessi dire “vado a raccogliere i fiori”.