Peter Handke – Stati d’Animo
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
L’omerico Ulisse: come lui, mi ero rifugiato in una (provvisoria) sicurezza, potendo dire di essere Nessuno.
Ci si adagia su ciò che si conosce, perché niente e nessuno può darci la certezza che con il passare del tempo il “divano” cambiato sia confortevole e comodo come quello buttato.
Agli specchi mi rivolto, al pensiero di un cervello mi distolgo. Se mi amassi un terzo di quanto mi odio mi chiedo solo come sarei.
Vorrei tanto gridare al mondo che io non ci sto a questo gioco, che io non voglio stare alle regole altrui.Ma non ci riesco… e rimango qui, su questa sedia di legno a scrivere qualcosa che in pochi leggeranno.A piangere per persone che se ne fregano di me.Ad ignorare coloro che non lo meritano.A scoprire il mondo dietro ad un pc, perché è solo dietro ad un pc che ti senti una persona degna di essere amata e rispettata…
Laddove tu vedi il mio masochismo, giace invece la mia soddisfazione nel vedere il tuo rancore offerto su un piatto d’argento. Per cui continua pure ad affossarmi, che ormai so già chi è nella fossa e ha bisogno di tirarsi su.
Ci sono giornate come questa, cosi pesanti, da non farti respirare.
Le vittorie più vere sono quelle di cui non ne fai un vanto. Le vittorie più vere spesso sono quelle che non tocchi con mano, ma senti con il cuore. Le vere vittorie sono quelle in cui ti rendi conto che hai saputo mantenere la stima e il rispetto di chi ami e di aver saputo scegliere chi portare con te e chi lasciare dietro.